Il peeling si esegue con l'applicazione sulla pelle di un acido che serve a ridarle luminosità in caso di acne, photoaging, melasma, macchie, piccole rughe, piccole imperfezioni e smagliature della pelle.

Esistono numerosi prodotti e, a seconda del difetto da correggere, vengono concordati quelli ritenuti più efficaci, meglio tollerati e più indicati. I più comuni sono l'acido piruvico, l'acido salicilico, Yellow Peel, Jessner e l'acido mandelico che si può fare anche d'estate.

Prima del trattamento si consiglia di evitare il make-up.

Il prodotto viene applicato con un pennello e lasciato agire. Il tempo di posa del peeling è relativo ad alcune variabili: il tipo di cute, il fototipo e la zona del corpo in cui viene applicato.

L’applicazione comporta la comparsa di eritema, edema e uno schiarimento bianco-grigiastro, segno di lisi epidermica. La fase post trattamento prevede l’applicazione di creme idratanti e schermo solare. È controindicata l’esposizione ai raggi ultravioletti almeno nelle due settimane successive al peeling, con l’eccezione del mandelico. Sono necessarie di solito più sedute, a intervalli di 1-2-3 settimane l’una dall'altra.  Normalmente è possibile riprendere la propria attività lavorativa e sociale il giorno stesso del trattamento.

Controindicazioni e effetti collaterali

- Psicosi.

- Gravidanza.

- Herpes simplex in atto (nella sede di esecuzione del peeling).

- Infezione batterica in atto (nella sede di esecuzione del peeling).

- Diatesi fibroblastica cioè rischio di formazione di cheloidi.

 

In caso di peeling la comparsa eventuale di infezioni batteriche o di herpes impone l’adozione di una terapia specifica con antibatterici o antivirali topici o per bocca.

Il peeling chimico può indurre eritema ed edema nelle 2-3 ore successive al trattamento e cute secca e desquamante nella settimana successiva.

Talora si ha la comparsa di sovrainfezione batterica in seguito a manovre di grattamento, con formazione di vescicole, croste ed essudazione.